Prendere dei rifiuti in plastica – come bottiglie, tappi e flaconi dei detersivi – e trasformarli in nuovi oggetti grazie all’utilizzo delle stampanti 3D. Tutto questo senza mai uscire dal proprio quartiere, abbattendo così anche le emissioni dovute al trasporto dei rifiuti.
È questo, in sintesi, il progetto di ReMade Community Lab , una comunità nata a Napoli, nel Rione Sanità, dove si sta sperimentando questo nuovo modello di gestione e riciclo dei rifiuti di quartiere.
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ReMade Community Lab è una associazione di promozione sociale che vuole diffondere la cultura digitale e il pensiero ecologico in uno dei quartieri più popolari di Napoli, la Sanità.
Qui, dunque, si sta sperimentando quella che potrebbe diventare una nuova pratica di gestione dei rifiuti a livello di quartiere.
“Noi lavoriamo sul riciclo di materie plastiche derivante dai rifiuti urbani che ci vengono donati dalla comunità di quartiere”, spiega a TeleAmbiente Susanna Parlato, presidente di ReMade Community Lab.
La raccolta dei materiali in plastica avviene durante eventi tramite i quali i ragazzi di ReMade si sono fatti conoscere dagli abitanti del rione. “In questo modo – spiega Parlato – le persone ci donano i loro rifiuti prima ancora che questi diventino rifiuti”.
Il team di ReMade è formato da giovani professionisti di diversi ambiti: dall’ingegneria ambientale, all’architettura, al design.
Attualmente fanno parte della squadra, oltre alla presidente Parlato, Raniero Madonna, Iole Sarno, Massimo Punzo, Guilherme Nicolau Adad, Claudio Marcello e Andrea De Falco.
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Una volta raccolti i non-rifiuti di plastica, l’equipe di ReMade inizia a lavorare per la trasformazione in nuovi oggetti grazie all’utilizzo delle stampanti 3D.
“Con alcune strumentazioni a bassa complessità trattiamo la plastica ottenendo così del nuovo materiale”, spiega la presidente Parlato.
Il primo passo è la granulazione della plastica che poi viene estrusa per trasformarla in filamenti da utilizzare nelle stampanti 3D.
Se in generale l’obiettivo del Community Lab della Sanità è quello di sperimentare un nuovo modello di quartiere di gestione dei rifiuti, lo scopo del progetto è anche la sensibilizzazione dei giovani del quartiere.
Per questo vengono organizzati dei momenti didattici con un triplice obiettivo:
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