Quante auto buttiamo. - L'Automobile

2022-07-30 12:15:44 By : Ms. Amy Li

L’emergenza rifiuti non risparmia l’industria dell’automobile: ogni anno in Italia i veicoli fuori uso sono 1,1 milioni , pari ad altrettante tonnellate di materiali (metalli, vetro, plastica, batterie, pneumatici) che vanno gestiti. Come? In Italia la filiera ha raggiunto una percentuale di riutilizzo e riciclo pari all’84,7% del peso medio del veicolo, in linea con il target Ue dell’85% previsto per il 2015. Ma il recupero totale si attesta all’84,7% , decisamente lontano dal raggiungimento dell’obiettivo del 95% (i l recupero indica l’utilizzo di un rifiuto per produrre materie prime secondarie – come nel caso delle magliette realizzate a partire dalla plastica “recuperata”).

I dati emergono dallo studio realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e l’Associazione Industriale Riciclatori Auto (AIRA) . Nell’Unione europea, dove i veicoli fuori uso si aggirano sui 6 milioni annui, il tasso medio per il riutilizzo e riciclo è dell’89,6% e il tasso di recupero è del 95,1% .

L’uso crescente di componenti tecnologiche nelle auto (pensiamo solo ai chip) rende ancora più urgente la necessità di riciclare e recuperare, perché oggi le macchine contengono anche metalli rari, fibre di carbonio e altri materiali che richiedono specifiche tecniche di gestione e trattamento. Per migliorare le prestazioni green della filiera italiana dell’auto (che include non solo i costruttori, ma anche autodemolitori, rottamatori e frazionatori) la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e AIRA hanno indicato alcune proposte per una nuova disciplina sulla gestione dei veicoli fuori uso.

Tra queste: un regime EPR (responsabilità estesa del produttore), l’imposizione di obiettivi di riciclo per singole frazioni di materiali, in particolare vetro, plastica e metalli non ferrosi; premi per i costruttori in base al contenuto di materie riciclate e di componenti riutilizzati nei nuovi veicoli; creazione di nuovi impianti per il riciclo e incentivi alla ricerca tecnologica per il recupero dei materiali.

“Riteniamo che questo sia il momento giusto per intervenire, in quanto entro la fine dell’anno la Commissione europea presenterà una proposta di modifica delle direttive in materia e, non meno importante, in quanto ci troviamo all’alba di una rivoluzione tecnologica e culturale , come il progressivo incremento dei veicoli elettrici e lo sviluppo di pratiche commerciali come lo sharing”, afferma Stefano Leoni, presidente di AIRA.

Per Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile “Il settore del riciclo dei veicoli fuori uso è strategico per un Paese, come il nostro, che ogni anno importa circa 20 milioni di tonnellate di acciaio e lo sarà ancor di più in futuro con la crescita delle auto elettriche, che richiedono una maggiore quantità di materiali pregiati e classificati come critici. Abbiamo condotto questo studio perché purtroppo abbiamo dovuto constatare che il settore finora non ha avuto la dovuta attenzione nella definizione della rotta verso l’economia circolare e l’Italia non è finora riuscita a centrare l’obiettivo europeo di recupero ”.

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