Tecnologie e riciclo, un binomio vincente anche quando si tratta di produzione di energia da pannelli fotovoltaici in plastica.

Dite addio alle pesanti strutture metalliche di alluminio e vetro per dare una svolta ancora più ecologica al mondo del fotovoltaico: questa è l'idea alla base della ricerca sui pannelli solari in plastica, un percorso percorribile che potrebbe portare a rivoluzionare il mercato dell'energia solare.

"La vita nella plastica è fantastica" cantava la Barbie Girl of Aqua nel 1997, ma oggi quel ritornello suona come una premonizione tutt'altro che azzeccata nel dare uno sguardo al mondo che ci circonda, sommerso da rifiuti plastici dannosi per l'ambiente.

Eppure nel caso dei pannelli solari in plastica, i polimeri potrebbero ritrovare dignità e, perché no, una seconda vita nell'ottica dell'economia circolare, in cui possono mettere al servizio il loro più grande potenziale: la leggerezza.

In prima linea nel settore dei pannelli solari in plastica troviamo tutte quelle aziende che producono moduli flessibili, destinati principalmente al mondo della nautica e delle barche.

Questi modelli sono già ampiamente utilizzati a bordo delle imbarcazioni per supportare o sostituire completamente i generatori di energia elettrica, grazie alla loro adattabilità alle forme curve e alla loro pedonabilità.

Merlin Solar ha recentemente lanciato sul mercato un prodotto studiato appositamente per gli yacht che, grazie ad una struttura senza telaio e soprattutto una copertura in vetro, può essere applicato direttamente sulle superfici delle barche.

Un'altra azienda, Solarge, ha sostituito il vetro dei pannelli con un film di sostanze plastiche, che consente una maggiore flessibilità e adattabilità dei moduli ai tetti delle abitazioni e alle superfici inclinate.

Con un peso notevolmente ridotto, infatti, i pannelli solari in plastica possono essere applicati anche su strutture non adatte a sostenere impianti pesanti, allargando di fatto la platea di utenti che possono utilizzarli.

Se l'uso della plastica può sembrare controintuitivo in un mondo in cui la battaglia contro l'inquinamento si fa giorno dopo giorno sempre più intensa, le innovazioni produttive in questo campo aprono nuovi scenari percorribili.

LG ha immesso sul mercato pannelli solari in plastica realizzati con una speciale miscela ottenuta dal riciclo del policarbonato già utilizzato, che conferisce ai moduli resistenza al calore, efficienza, versatilità e, ovviamente, leggerezza, riducendo notevolmente i costi di produzione.

La sostituzione del metallo dei telai con un componente denominato LUPOY EU5201, a base di tecnopolimero con prestazioni fisiche e antideformazione potenziate, ridisegna così le possibilità di installazione dei pannelli fotovoltaici.

Chiamati anche moduli fotovoltaici organici, i pannelli solari in plastica contengono molecole di carbonio e offrono numerosi vantaggi rispetto a quelli al silicio.

Per prima cosa, costano meno dal punto di vista della produzione. Come abbiamo già visto, poi, sono leggeri, circa 40 volte meno di quelli con struttura in alluminio, flessibili nel design e per questo ancora più sostenibili.

Dal punto di vista delle celle solari, i pannelli solari in plastica sono più sottili, il che consente anche un risparmio sulla quantità di materiale utilizzato per comporli.

Ma la vera svolta in questo settore è che presto un simile tipo di prodotto potrà essere "stampato", grazie alle odierne stampanti 3D, velocizzando notevolmente tutti i processi.

Ultimo ma non meno importante, i film fotovoltaici che contengono celle solari in plastica possono essere integrati negli oggetti di uso quotidiano, sostituendo i rivestimenti di strutture ed edifici, pur mantenendo la loro estetica.

Anche il centro di ricerca italiano CHOSE legato all'università romana La Sapienza sta lavorando allo sviluppo di celle solari organiche e ibride.

Partendo dallo studio dei moduli pervskite, i ricercatori del centro hanno realizzato il primo modulo solare su vetro e plastica al mondo.

Utilizzando pigmenti, molecole vegetali, polimeri e materiali artificiali, il centro punta a sviluppare vere e proprie finestre fotovoltaiche ad alta efficienza, partendo da materiali che non necessitano di alte temperature - e quindi emissioni di CO2 in atmosfera - per essere lavorati.

Un altro passo verso una transizione energetica brillante e produttiva!

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