Trani, discarica abusiva in via Santa Lucia: rimozione imposta a quattro soggetti - ilgiornaleditrani

2022-04-21 06:29:42 By : Ms. shelly bian

Da quasi un anno il terreno intorno ad una pregevole, antica dimora rurale in via Santa Lucia, nei pressi dell’incrocio con la strada provinciale 13 Andria-Bisceglie, è oggetto di un indiscriminato abbandono di rifiuti, alcuni dei quali pericolosi.

Al centro dell’area, infatti, campeggia una cisterna in eternit frantumata e dunque probabile causa di dispersione di particelle di amianto nell’atmosfera. Insieme con essa, scarti edili e di carrozzerie, nonché molto altro.

La presenza di questa discarica a cielo aperto è stata segnalata lo scorso 23 agosto dai Carabinieri del Nucleo operativo ecologico al Comune di Trani, e soltanto da quella data si è messo in moto un procedimento finalizzato all’individuazione dai proprietari del sito per procedere alla rimozione di tutto il materiale abbandonato ed al ripristino dello stato dei luoghi

Ne è nata un’ordinanza contingibile e urgente firmata direttamente dal sindaco, Amedeo Bottaro, per la rimozione e smaltimento dei rifiuti ubicati su quel suolo.

Motivo fondante del provvedimento, la legge del 1992 che dispone «la messa al bando dell’amianto in Italia – si legge nel testo -, a causa della sua pericolosità per la salute pubblica dovuta alla natura fibrosa in quanto, anche se a bassissime concentrazioni, la fibra d’amianto a causa delle proprie caratteristiche aerodinamiche, della dimensione ridotta e della forma allungata, può rimanere sospesa nell’aria per il tempo sufficiente a rappresentare un rischio respiratorio e provocare patologie prevalentemente irreversibili».

Nel loro rapporto i militari del Noe parlano non solo di amianto, ma anche di «rifiuti provenienti da attività di costruzione e demolizione, plastica e residui di una combustione illecita.

Ad una settimana dalla segnalazione il settore di Polizia ambientale del Comune di Trani eseguiva un sopralluogo evidenziando la non perimetrazione del lotto e la “non identificabilità” dalla visura catastale dei proprietari del terreno.

Così convocava i titolari dei terreni attigui per acquisire informazioni e poi, a seguito di ricerche effettuate presso l’Anagrafe e l’Agenzia del territorio, notificava agli aventi titolo di servitù ed agli eredi-comproprietari dell’area in questione la comunicazione di avvio del procedimento per l’emissione dell’ordinanza di la rimozione e smaltimento dei rifiuti da quel suolo, nonché la convocazione per un sopralluogo congiunto per il contradditorio ai sensi di legge.

Il sopralluogo veniva effettuato il 9 dicembre, assenti i proprietari ma presente anche personale del Servizio igiene e sanità pubblica dell’Asl Bt. Ne giungeva la conferma del pericoloso stato dei luoghi.

Nei giorni successivi giungeva la nota di una società di servizi, che comunicava che la titolarità del diritto di servitù fosse in capo ad un’altra ad essa subentrata. Si completava così il mosaico: proprietà in capo a tre persone, unite da parentela fra loro, e diritto reale in capo alla società.

Gli ignoti che abbandonano rifiuti ne rispondono in solido con i proprietari. Nel caso di specie, non conoscendo gli autori dei conferimenti, quella pericolosa discarica a cielo aperto viene dunque imputata a titolo di colpa ai proprietari ed ai titolari di diritti reali dell’area.

Da qui l’ordinanza, notificata ai quattro soggetti (tre persone fisiche ed una giuridica), «di provvedere, entro il termine di trenta giorni dalla notifica, alla rimozione completa dei rifiuti abbandonati nelle aree individuate».

L’operazione di rimozione dovrà essere preceduta dalla presentazione, presso i competenti uffici comunali, di un analitico piano di smaltimento con caratterizzazione e quantificazione dei rifiuti, nonché l’indicazione dei centri di smaltimento o recupero presso cui si intenda conferirli per legge.

Il sindaco, in conclusione dell’ordinanza, fa sapere che, «se entro i termini assegnati di trenta giorni verrà accertata l’inottemperanza al provvedimento, si procederà all’esecuzione d’ufficio, in danno, ai soggetti responsabili ed al recupero delle somme anticipate dall’Amministrazione, mediante iscrizione a ruolo delle relative somme e riscossione coatta delle stesse, fatta salva l’applicazione della sanzioni amministrative e penali previste per legge, nonché a presentare denuncia alla competente Autorità giudiziaria, sempre ai sensi di legge».

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