Quindi la plastica può aiutare l'ambiente e il PIL. Speak Bottinelli (Basf) - Formiche.net

2021-11-22 15:06:20 By : Ms. Bi Elaine

Intervista a Lorenzo Bottinelli, amministratore delegato di Basf Italia, filiale italiana della multinazionale chimica tedesca. Gestire correttamente il trattamento di “fine vita” della plastica con le migliori tecnologie può essere un valido aiuto per la salvaguardia del pianeta. La tassa sulla plastica? Basta rimandare

Plastica rispettosa dell'ambiente e del PIL. Alcuni possono rimanere perplessi per qualche istante, eppure è così. Al tempo della rivoluzione verde e della corsa contro il tempo per la salvezza del pianeta, una risposta può venire dall'industria chimica. Ne sa qualcosa Basf, multinazionale tedesca con sede a Ludwigshafen, nella regione Renania Palatinato, che grazie alla sua filiale italiana sta portando avanti alcuni progetti che mirano a trasformare l'industria del riciclo della plastica in una vera fucina del PIL, nonché un promotore della sostenibilità. Formiche.net ha parlato con Lorenzo Bottinelli, alla guida di Basf Italia da marzo 2020.

“La plastica, che da tempo porta in giro la percezione di essere un materiale problematico, è in realtà un prodotto tecnologico fondamentale per la sostenibilità ambientale, di cui non si può fare a meno, come ci ha insegnato anche la pandemia. Basta guardare ai prodotti medici”, ha detto Bottinelli. “Quindi, se c'è un tema plastico, riguarda il suo fine vita. Lì, in quel momento, se non gestita adeguatamente, la plastica può diventare un problema per l'ambiente”. È qui che entra in gioco Basf.

“Crediamo che dal fine vita della plastica si possano ottenere grandi opportunità, soprattutto in termini di ricchezza, occupazione e tutela ambientale. Basti pensare che l'Italia è già tra i primi paesi al mondo per raccolta differenziata e questo è un vantaggio. Basf sta lavorando per migliorare ulteriormente il processo di riciclaggio, che ora è principalmente meccanico. La plastica va selezionata, lavata e reintrodotta nel processo produttivo ed esiste, appunto, una componente chimica che permette, ad esempio, di migliorare le prestazioni dei polimeri riciclati in modo che possano essere utilizzati anche per realizzare prodotti ad alto valore aggiunto” , spiega il manager, che ha maturato una lunga e solida esperienza nella multinazionale tedesca.

“E poi c'è la plastica che non può essere riciclata meccanicamente. Qui interviene il riciclo chimico vero e proprio, che è complementare a quello meccanico e non lo sostituisce. Il riciclo chimico, infatti, permette di recuperare i polimeri che ormai sono destinati alle discariche, non proprio una soluzione ottimale, perché la plastica finisce lì e non si trasforma in valore come vogliono i modelli di economia circolare ma resta solo un problema. Un problema costoso poiché presto ogni tonnellata di plastica che non riusciremo a riciclare dovrà essere pagata con una quota da versare all'UE. Ma il riciclo chimico può risolvere il problema, attraverso un processo chiamato pirolisi, una forma di decomposizione termochimica. Attraverso questa tecnologia possiamo recuperare molti polimeri che oggi sfuggono ai processi di riciclo e generano un doppio valore: evitare di pagare alla UE le quote per il non riciclato e creare una nuova materia prima da cui far nascere una nuova chimica e un nuova industria. avanguardia. In una frase: più lavoro e più rispetto per l'ambiente”.

Bottinelli è chiaro. “Dove c'è tecnologia, c'è valore. Noi di Basf ci stiamo concentrando sul fine vita della plastica e ci aspettiamo che le istituzioni ci offrano collaborazione. Ogni volta che c'è un nuovo processo, come il riciclo chimico di cui abbiamo parlato, è necessario osare, investire. E dobbiamo sostenere sia chi investe sia chi crede in questa nuova frontiera. Nel Pnrr questo ci rende felici, c'è ampio spazio per l'utilizzo dei prodotti chimici in chiave di sostenibilità, per questo ringraziamo il governo che si è dimostrato assolutamente lungimirante”, rimarca il manager. Che si sofferma anche sul tema della plastic tax.

“Penso che sia un bene che sia stato rinviato, prendersi più tempo per valutare un'operazione di questo tipo è senza dubbio positivo. L'opzione migliore sarebbe evitarlo ma se è confermato almeno è ben calibrato; per noi dovrebbe finanziare la trasformazione di un'industria che in questo momento è in prima linea nella salvaguardia del pianeta, anziché colpirlo. Altrimenti è solo ideologia"

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