Gli Stati Uniti riciclano solo il 5-6% della plastica - Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile

2022-05-21 19:11:33 By : Ms. Lity Wang

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Nel 2022 l’85% dei rifiuti di plastica statunitensi è finito in discarica. Il resto viene incenerito

Il 29 aprile, il procuratore generale della California, Rob Bonta, ha avviato un’importante indagine sulle affermazioni sul riciclaggio di rifiuti di plastica fatte dalle industrie petrolchimiche e dei combustibili fossili ed esperti di rifiuti e ingegneri hanno reso note nuove cifre che documentano il basso tasso di riciclaggio della plastica negli gli Stati Uniti. Due ONG, The Last Beach Clean Up e Beyond Plastics, hanno pubblicato il rapporto “The Real Truth About the US Plastics Recycling Rate” che documenta un tasso di riciclaggio molto basso e in calo per il 2021: dal 5 al 6% per i rifiuti di plastica post-consumo negli Usa e hanno anche rivelato che «Mentre il riciclaggio della plastica è in declino, dal 1980 la produzione pro capite di rifiuti di plastica è aumentata del 263%».  Infatti, dal 1980 al 2018 negli Usa i rifiuti di plastica sono aumentati di 5 volte: nel 1980 sono state prodotte 7,4 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica. 38 anni dopo erano salite a 35,7 milioni di tonnellate.

Presentando il rapporto, Judith Enck, presidente di Beyond Plastics ed ex amministratrice  regionale dell’Environmental Protection Agency (EPA), ha denunciato: «L‘industria della plastica deve smettere di mentire all’opinione pubblica sul riciclaggio della plastica. Non funziona, non funzionerà mai e nessuna pubblicità ingannevole cambierà questo. Invece, abbiamo bisogno che i brand delle companies di consumo e i governi adottino politiche che riducano la produzione, l’uso e lo smaltimento della plastica».

Negli Usa l’evidente fallimento del riciclaggio della plastica è in contrasto con quello della carta che, secondo i dati dell’American Forest and Products Association, nel 2020 aveva raggiunto un tasso di riciclo del l 66%. Il rapporto delle due associazioni Usa fa notare che  «Gli alti tassi di riciclaggio di carta, cartone e metalli post-consumo dimostrano che il riciclaggio funziona per recuperare preziose risorse di materiali naturali. E’ il riciclaggio della plastica che ha sempre fallito in quanto non ha mai raggiunto il 10% anche quando milioni di tonnellate di rifiuti di plastica all’anno venivano conteggiati come riciclati mentre venivano esportati in Cina».

Le esportazioni di rifiuti di plastica statunitensi sono diminuite dalle 1,84 milioni di tonnellate del 2017 a 0,61 milioni di tonnellate nel 2021, quando paesi come la Cina hanno iniziato a smettere di accettare i rifiuti americani.

In un’intervista a The Guardian, Jan Dell, ingegnere e fondatrice di The Last Beach Cleanup, ha detto che «Gli Stati Uniti non hanno la capacità di riciclare tutta la loro plastica. Non abbiamo fabbriche per farlo. E’ anche ad intensità idrica molto alta, quindi non costruiremo più strutture per il riciclaggio della plastica negli Usa» e ha aggiunto: «Non esiste un’economia circolare della plastica. Le companies e i produttori di plastica hanno cooptato il successo del riciclaggio di altri materiali e il desiderio americano di riciclare per creare il mito che la plastica è riciclabile. La verità è che meno del 6% dei rifiuti di plastica viene riciclato e l’altro 94% viene smaltito nelle discariche, bruciato negli inceneritori o finisce per inquinare i nostri oceani, corsi d’acqua e territori dopo essere stato utilizzato solo una volta, spesso per pochi minuti. Lo stesso processo di riciclaggio della plastica è uno spreco, con il 30% del materiale plastico delle bottiglie in PET raccolto che viene scartato nel processo di riciclaggio».

L’EPA di solito pubblicata i suoi dati annuali aggiornati sui tassi di riciclaggio di rifiuti in occasione del National Recycling Day, ogni 15 novembre, ma non pubblica aggiornamenti dal novembre 2020, quando ha pubblicato le cifre per il 2018.

Per The Last Beach Clean Up e Beyond Plastics «Ci troviamo di fronte a una serie crescente di inquinamento da plastica intrecciato con le crisi dei cambiamenti climatici che rendono fondamentale l’accesso a questi tassi di riciclaggio aggiornati». Per colmare questo gap, le due ONG  hanno esaminato i dati delle Accademie nazionali Usa di scienza, ingegneria e medicina, le ultime esportazioni statunitensi e l’industria dei rifiuti, documentando così che nel 2021 il reale tasso di riciclaggio della plastica negli Usa era sceso al 5  – 6%.

La Enck non demorde: «Chiediamo all’EPA Usa di rilasciare pubblicamente queste cifre importanti il ​​prima possibile. Gli amministratori pubblici e l’opinione pubblica hanno bisogno di questi dati per prendere decisioni informate sulla crisi dell’inquinamento da plastica che tutti stiamo affrontando.

L’indagine avviata sul ruolo svolto dalle industrie petrolchimiche e dei combustibili fossili riguardo all’inquinamento da plastica avviata dal procuratore generale della California ha portato all’emissione di un mandato di comparizione per la ExxonMobil per determinare se il gigante dei combustibili fossili ha mentito al pubblico sia sugli effetti negativi della plastica che sull’efficacia del riciclaggio della plastica. La multinazionale petrolifera ha subito risposto che è «Impegnata nella tecnologia del “riciclaggio avanzato”». Un’affermazione che gli ambientalisti definiscono «L’ennesima bugia sulla plastica, un nuovo nome di fantasia per bruciare la plastica che ha lo scopo di distrarre l’attenzione dalla gravità della crisi e ritardare l’adozione di soluzioni efficaci».

The Last Beach Clean Up e Beyond Plastics rifiutano anche il “riciclaggio avanzato” o “riciclaggio chimico” perché non lo ritengono «Né praticabile né ecologicamente sano. Per la Dell, «Il riciclaggio chimico non funziona sui rifiuti di plastica domestici misti e non riduce l’inquinamento da plastica.

Secondo il rapporto. «Il misero tasso di riciclaggio della plastica del 5 – 6% negli Stati Uniti nel 2021 dovrebbe essere un campanello d’allarme per la falsa promessa che il riciclaggio della plastica è una soluzione credibile ai rifiuti di plastica e all’inquinamento. E’ tempo di implementare soluzioni reali, in particolare la riduzione degli articoli per la ristorazione in plastica monouso che hanno la più alta probabilità di inquinare il nostro ambiente».

Al suo apice nel 2014, i tassi di riciclaggio della plastica hanno raggiunto solo il 9,5%. Eppure gli autori scrivono che il basso livello di riciclaggio della plastica non sembra risiedere nell’atto del riciclaggio stesso, perché il riciclaggio della carta è aumentato dal 21,3% nel 1980 al 68,2% nel 2018.

Le due ONG incolpano di tutto questo «Una campagna decennale di disinformazione per perpetuare il mito secondo cui la plastica è riciclabile» e la Enck accusa: «Il simbolo del riciclaggio delle tre frecce è fuorviante, perché la maggior parte dei Ccomuni ricicla solo alcuni tipi di plastica. I consumatori sono comprensibilmente confusi. Vedono il logo del riciclaggio, quindi mettono l’imballaggio di plastica nel cestino. Quando i cittadini mescolano plastica riciclabile con plastica non riciclabile, contaminano i carichi, che poi di solito vengono raggruppati per le discariche o l’incenerimento».

Il rapporto presenta esempi di politiche pubbliche che hanno ridotto con successo i rifiuti e l’inquinamento da plastica, compresi i divieti sui sacchetti di plastica, i acqua in bottiglia di plastica, impianti per rifornirsi di acqua potabile e i sistemi di riutilizzo e sottolinea: «Una volta compresa la verità sul riciclaggio della plastica, è molto più probabile che queste politiche efficaci vengano ampiamente adottate».

La Enck  conclude: «Abbiamo bisogno di nuove leggi che riducano la quantità di imballaggi di plastica. Perché queste companies non ridurranno abbastanza da sole e ai consumatori rimangono poche scelte».

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