GRADO serie PRESTIGE: l'evoluzione della specie - AF Digitale

2022-06-18 20:59:11 By : Mr. Dengkui Wu

Un concetto particolare a dire il vero, in altre parole si parte da un progetto che via via raffinato nelle componenti maggiormente impattanti sul risultato finale – una specie di continuo upgrade – giunge ad esprimere prestazioni sempre più elevate.

Scorrendo il catalogo, infatti, è facile rendersi conto di come il progetto di base sia il medesimo: a partire dalla Black fino alla Gold (giunte alla versione contraddistinta dal suffisso 3) ciò che cambia sono i materiali che compongono il fonorivelatore.

Ciò che caratterizza quest’azienda – circa la quale consigliamo una visita dell’interessante homepage – è certamente la produzione, che dal lontano 1953 avviene ancora a New York, in quel di Brooklyn, facendo uso degli stessi macchinari utilizzati inizialmente, tipo l’estrusore delle parti in plastica presenti nel fonorivelatore oppure il macchinario destinato all’avvolgimento delle bobine.

La percezione che si ha di questo costruttore è quella dell’artigiano, e questo a prescindere dal connotato storico culturale ad esso associato dalla history presente sul sito, un’interessante lettura che racconta con dovizia di particolari come di generazione in generazione si continui a mantenere alto lo stendardo che questa azienda si è guadagnata nel tempo.

Il contenitore, il cantilever, le bobine, il taglio del diamante ed in generale tutti i materiali che compongono la testina subiscono un incremento qualitativo che ovviamente si riflette sulle prestazioni sonore esibite, sempre più raffinate al crescere delle modifiche implementate.

Questo aspetto è parecchio interessante, se non altro perché come evidenziato la base di partenza è comune, il che porta a ritenere che mediamente parlando il suono sarà quello già a partire dalla versione più economica, una caratteristica che mette al riparo da potenziali delusioni ed aumenta il già elevato rapporto qualità/prezzo.

Analizzando dal punto di vista tecnico il catalogo GRADO – ovvero facendosi una cultura su quelli che sono gli aspetti tecnologici della suddetta serie – è possibile comprendere quali siano gli aspetti di base che evolvendosi danno vita alle varie versioni di questo iconico fonorivelatore: a partire dall’alloggiamento in ottone, si passa ad una migliore qualità del rame usato per le bobine, a differenti versioni del cantilever definito OTL – ovvero OPTIMIZED TRASMISSION LINE – composto cioè da tre o quattro parti telescopicamente inserite una nell’altra, dettaglio che spezza le risonanze a causa dei differenti materiali che lo compongono.

Si aggiunge quindi la presenza di magneti la cui disposizione favorisce le prestazioni in maniera evidente in termini di ricostruzione dell’immagine spaziale, della dinamica e del rapporto segnale/rumore ottimizzando il bilanciamento tra i canali…e molto altro ovviamente.

Ed il costo di questa genia di fonorivelatori è un’altra piacevole sorpresa: si passa dai circa 100 della Prestige Black3 ai 250 della Prestige Gold3 – ed in ogni caso possono esserci differenze alquanto pronunciate in base alla politica di vendita dello specifico negozio.

Con il ritorno dell’analogico assistiamo da molto tempo ad una vera e propria invasione di prodotti dedicati, soprattutto i fonorivelatori sono spesso fornito in bundle con lo specifico modello – basta vedere l’austriaca PRO-JECT ad esempio, notoriamente legata alla danese ORTOFON con cui equipaggia molti dei propri modelli – ma talvolta, si tratta di una fornitura definibile di base, buona per godere immediatamente del nuovo acquisto ma che spesso, a causa della qualità intrinseca del giradischi, sarebbe meglio sostituire al fine di estrarre la massima qualità possibile dal dispositivo.

I prodotti GRADO in tal senso sono assolutamente vincenti in virtù di un prezzo e di prestazioni che nel loro ambito possono ben definirsi eccellenti – hanno un rapporto Q/P a mio avviso imbattibile – e costituiscono concretamente un’ottima soluzione per candidarsi al ruolo di sostituto ideale della fornitura di serie, tra l’altro ad un costo assolutamente accettabile.

Parlando di suono caratteristico – anche in virtù di una cedevolezza prossima ai 20 CU, piuttosto alta quindi – queste testine vantano una notevole morbidezza accompagnata da un basso corposo, un medio ricco e caldo con la parte acuta ragionevolmente presente, ovvero non invadente, molto analogica mi verrebbe da dire.

Questa caratteristica – in virtù di quanto narrato circa la specifica fattura di questi fonorivelatori – è quindi presente su qualsiasi esponente della serie, aspetto che consente una scelta svincolata dalla specifica versione in quanto elemento trasversale.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

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