I cherubini rubati dalla chiesa di San Luca ricostruiti in 3D dai laboratori dell’Università - La Provincia Pavese Pavia

2022-09-24 15:04:11 By : Ms. Anna Wang

Le ricette di Chef Ricciardella

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Il progetto dell’équipe del professor Virginio Cantoni realizzato con la fotogrammetria. Domani la posa in via Garibaldi 

Nei primi anni Novanta la chiesa di San Luca fu violata dai ladri d’arte che, nottetempo, trafugarono dalla balaustra dell’altare maggiore due degli otto cherubini seicenteschi in marmo. Non furono mai ritrovati. Le due formelle rubate sono state ora ricostruite grazie alla tecnologia 3D e alla fotogrammetria. Domani, alle 11, verranno ricollocate per colmare il vuoto lasciato in questi trent’anni. «L’idea di ricostruire le due statue con la computer grafica 3D è nata durante l’anno accademico 2018-19, da un incontro casuale che ho avuto con Luisa Erba – racconta Virginio Cantoni, professore di Ingegneria Informatica e fondatore del corso di Computer Vision e Multimedia Lab dell’Università di Pavia – Il Rotary club l’ha subito fatta sua. Così ho assegnato, proprio quell’anno, a due studentesse del corso di Laurea in Matematica Giulia Braghini e Nicole Cardili che hanno sviluppato una prima rappresentazione matematica del rilievo dei due cherubini». Si trattava a quel punto di passare alla fase successiva: la conversione in modelli interpretabili da una stampante 3D. L’incarico è stato affidato ad Adriano Cotta Ramusino con una tesi molto specifica su “La fotogrammetria per l’arte: i Cherubini di San Luca”. «Poiché le formelle del 1684 lungo i due lati della balaustra sono specularmente identiche, è stato possibile ricostruire le copie mancanti con metrica fedeltà – chiarisce Cantoni – . Nel caso specifico, sono state scattate numerose fotografie degli originali, posizionando la fotocamera su un’immaginaria superficie sferica e scattando una foto ogni 15 gradi circa». La fotogrammetria, tecnica di computer vision utilizzata in questo caso, deve il suo nome al greco “photos”, ossia luce, “gramma”, cioè disegno, e “metròn”, misura. La fotogrammetria consente di passare da un insieme di immagini bidimensionali (disegni, fotografie, diagrammi…) a una forma tridimensionale che replica esattamente le proporzioni e le misure dell’oggetto rappresentato. All’associazione comPVter di Pavia, che ha sede in via Riviera, è stata poi affidata la realizzazione degli stampi finali, utilizzando una macchina di ultima generazione che utilizza come materiale una plastica resistente alla luce e alle tensioni. —

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