Il fronte plastic-free si sposta su frutta e verdura

2021-11-22 15:12:35 By : Ms. Ariel Yang

Dopo i sacchetti e gli articoli usa e getta, il fronte della lotta alla plastica si sposta sugli imballaggi per frutta e verdura. A guidare la rosa ci sono due paesi vicini, Francia e Spagna.

Lunedì scorso, il ministro transalpino della Transizione Ecologica, Barbara Pompili, ha firmato - insieme ai colleghi dell'Economia e dell'Agricoltura - il decreto che vieta, a partire dal 1° gennaio 2022, l'uso di imballaggi in plastica per il confezionamento di frutta fresca non lavorata e verdure, ad eccezione di alcuni prodotti deperibili. Il decreto, che sancisce quanto già stabilito dalla legge quadro varata lo scorso anno sull'economia circolare e la lotta agli sprechi (AGEC), riguarda una trentina di ortofrutticoli e, secondo le stime del governo francese, consentirà di eliminare ogni anno oltre un miliardo di imballaggi. Il provvedimento prevede un'applicazione graduale del divieto, al fine di trovare soluzioni per i prodotti più deperibili, con l'obiettivo di garantire che entro il 2026 tutta la frutta e la verdura siano vendute senza imballaggi in plastica. Oggi il 37% di questi prodotti è confezionato. Il decreto prevede anche un periodo transitorio di sei mesi per smaltire le scorte in magazzino.

Sulla stessa strada si sta muovendo la Spagna, che ha recentemente aperto un'inchiesta pubblica sul decreto in materia di imballaggi e rifiuti di imballaggio, recepimento delle direttive Ue su rifiuti e usa e getta. Nelle pieghe del disegno di legge c'è anche il divieto di utilizzare, a partire dal 2023, imballaggi in plastica per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 chilogrammi. I rivenditori dovranno anche fornire imballaggi e sacchetti riutilizzabili e i consumatori potranno portarli da casa, purché siano puliti e adatti all'uso. Inoltre, nei punti vendita con una superficie superiore a 300 m2, i consumatori devono essere informati sulle ripercussioni ambientali dell'uso degli imballaggi e della loro corretta gestione a fine vita. L'utilizzo dei contenitori riutilizzabili è esteso alle bevande, con applicazione graduale in base alle dimensioni del punto vendita, e i rivenditori dovranno realizzare un punto per la raccolta dei contenitori usati usa e getta, che sarà inserito in un circuito (ancora da realizzare) con deposito su cauzione (DRS). Viene inoltre incoraggiata l'installazione di punti di approvvigionamento idrico nei luoghi pubblici e sanzionato il divieto di utilizzo di bicchieri usa e getta in occasione di eventi pubblici.

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BIO-FED, con sede all'interno del BioCampus Cologne di Colonia, è un'azienda specializzata in compound innovativi di biopolimeri con molteplici applicazioni e con una lunga esperienza nello sviluppo, compounding e commercializzazione di plastiche biodegradabili e/o biobased con il marchio M VERA®.

BIO-FED nasce nell'ottobre 2014 con l'acquisizione, da parte di AKRO-PLASTIC GmbH, della divisione europea di un'azienda statunitense di biotecnologie. BIO-FED è una divisione di AKRO-PLASTIC GmbH (www.akro-plastic.com) e, come tale, fa parte del gruppo Feddersen (www.kdfeddersen.com), azienda con oltre 800 dipendenti a livello globale e un fatturato di oltre 650 milioni di euro. Pur concentrando le sue attività nel settore delle materie plastiche, il gruppo è presente anche nel settore dell'esportazione (KD Feddersen Ueberseegesellschaft mbH), del commercio dell'acciaio inossidabile (Voß Edelstahlhandel GmbH) e dell'ingegneria meccanica (FEDDEM GmbH & Co. KG).

BIO-FED si avvale degli impianti di produzione e dei laboratori di ricerca di AKRO-PLASTIC GmbH e collabora strettamente con AF-COLOR (www.af-color.com), altra divisione di AKRO-PLASTIC operante nel campo dello sviluppo e della commercializzazione di masterbatch di colore e additivi di origine biopolimerica. AKRO-PLASTIC GmbH e AF-COLOR hanno sede a Niederzissen, in Germania.

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L'azienda quest'anno è stata presente per la prima volta con la divisione compound nel padiglione dedicato alla bioeconomia.

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