Nuova vita agli scarti della mitilicoltura: l'ecodesign - Sardegna Reporter

2022-06-18 21:00:41 By : Mr. Jeffrey Zhao

Nuova vita agli scarti della mitilicoltura: l’ecodesign

Entra nel vivo il Blue Eco Lab, il laboratorio di design che, secondo i principi dell’economia circolare, recupera gli scarti delle produzioni ittiche del Golfo di Oristano dell’azienda Nieddittas.

In realizzazione dei complementi d’arredo per il decoro urbano.

8 giugno 2022- Entrano nel vivo le attività del Blue Eco Lab, il progetto di sperimentazione promosso da Nieddittas, azienda che gestisce l’intera filiera della mitilicoltura nel Golfo di Oristano, e realizzato dalla Fondazione MEDSEA per la tutela e la conservazione degli ecosistemi marini e costieri, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria civile, ambiente e territorio dell’Università di Cagliari.

Obiettivo principale del progetto è dare una nuova vita ai materiali di scarto della mitilicoltura attraverso la progettazione di soluzioni di eco-design progettate e realizzate in Sardegna.

Sin dal primo scambio di idee con il management di Nieddittas, “abbiamo deciso che questo progetto avrebbe dovuto essere diverso dagli altri”. spiega Alessio Satta della Fondazione MEDSEA.

“Un progetto concepito e realizzato in Sardegna in ogni sua più piccola componente:

il materiale di scarto della mitilicoltura, la sua trasformazione in materia prima secondaria, i macchinari per l’estrusione delle plastiche riciclate e soprattutto il know-how dei giovani talenti sardi”.

Il materiale di scarto della produzione di mitili dell’azienda Nieddittas è stato trasformato in materia prima secondaria dall’azienda Ecoplastar Group che si trova in provincia di Cagliari.

Il macchinario per l’estrusione di questa particolare tipologia di plastiche esposte a condizioni di degrado marine è stato invece realizzato presso la società Meccanica Turchi in Gallura.

Dopo una prima fase di calibrazione e di adeguamento dell’estrusore ai nuovi materiali, i designer di MEDSEA e i tecnici dell’Ateneo cagliaritano hanno iniziato a trasformare i rifiuti plastici, scarti dell’azienda Nieddittas, in profili di plastica riciclata di diverse dimensioni.

I profili, composti in polipropilene, sono elementi semplici ma di grande versatilità strutturale, impiegabili per la realizzazione di manufatti di diverso tipo;

in questa prima fase progettuale il loro impiego è rivolto alla produzione di elementi di arredo urbano.

“I primi test sugli estrusi hanno restituito dei risultati soddisfacenti, con un valore medio di resistenza a compressione pari a 80Mpa e di resistenza a trazione pari a 7Mpa”

racconta il professor Mauro Coni, coordinatore del gruppo Strade, Ferrovie e Aeroporti del Dipartimento di Ingegneria civile, ambiente e territorio e responsabile scientifico delle attività di sperimentazione.

“Si tratta di test preliminari; Occorrerà ora studiare il comportamento degli elementi sulla base di combinazioni quali temperatura di estrusione, impurità nelle plastiche, velocità di marcia e tempo di stazionamento del materiale durante il processo di produzione.

Ci sono tutti i presupposti, e siamo fiduciosi che sarà possibile migliorare ulteriormente le caratteristiche di questi elementi e una seconda serie di test sta confermando la nostra ipotesi”.

“Dei 35,6 milioni di tonnellate di plastica immesse nel processo di recupero dei rifiuti, nel 2021”

spiega Paola Riviezzo, architetto e capo designer del Blue Lab di MEDSEA.

“L’Europa ha raggiunto un tasso complessivo di riciclo pari al 23,1%. Il mondo produce il doppio dei rifiuti in plastica rispetto a due decenni fa, la maggior parte dei quali finisce in discarica, incenerita o dispersa nell’ambiente, e solo il 9% viene riciclato con successo.

In questo scenario, economia circolare, upcycling e eco-design sono esempi di concetti che stanno avendo sempre più successo non solo in ambito design ma anche in quello industriale”.

“La nostra iniziativa, unica nel suo genere, si inserisce all’interno di un contesto globale in pieno fermento e abbiamo deciso di promuoverla per affermare ancora una volta i valori che contraddistinguono la nostra azienda, da sempre attenta all’innovazione e alla sostenibilità”

spiega Caterina Murgia, CEO di Nieddittas.

“Valori che si aggiungono a quelli di valorizzazione e salvaguardia del nostro territorio, dal momento che per la prima volta un progetto di tale entità e importanza viene realizzato interamente in Sardegna, con la collaborazione di realtà sarde e con un grande lavoro di promozione di economia circolare a km 0.

Il nostro auspicio è quello di diventare un esempio in questa direzione per tante altre realtà”.

La storia di Nieddittas inizia nel 1967, quando nove pescatori si riunirono per dare vita alla CPA Cooperativa Pescatori Arborea, valorizzare le cozze e il pescato offerti dal mare e creare tante opportunità per i collaboratori che, nel tempo, hanno affiancato i soci fondatori.

In oltre 50 anni di vita la piccola cooperativa è diventata una delle aziende più importanti d’Italia nel proprio settore, capace di proporre al mercato un prodotto di alta qualità, certificato per tutta la filiera e distribuito in tutta Italia.

La Fondazione MEDSEA, con base a Cagliari, lavora per la tutela degli ecosistemi marini e costieri del Mediterraneo e la protezione del patrimonio culturale.

Dal 2015 si occupa di numerosi progetti di salvaguardia delle zone umide costiere e riduzione della plastica monouso, tra cui Maristanis e Plastic Free Med, porta avanti dei laboratori per il recupero degli scarti delle attività in mare per trasformarli in oggetti di design come il Blue Lab e coordina la Blue Community, composta da imprese impegnate nell’economia circolare per il mare e l’ambiente in Sardegna.