Ocean riciclato: la seconda vita della plastica - Panorama

2021-11-17 10:21:18 By : Mr. Peter Du

Reti da pesca, bottiglie, borse che inquinano i nostri mari vengono trasformate dai principali brand di tutto il mondo in nuovi materiali e oggetti di uso quotidiano come topolini, vestiti, occhiali e orologi.

"Quello che sappiamo è una goccia, quello che ignoriamo è un oceano." Un oceano di rifiuti. Secondo gli ultimi dati, sul fondo dei nostri mari potrebbero esserci circa 14,4 milioni di tonnellate di microplastiche e secondo le stime del WWF se ne aggiungono altri 8 milioni ogni anno. Mentre in tutto il mondo si parla sempre più urgentemente di sostenibilità e la tutela dell'ambiente compare nell'agenda delle Nazioni Unite per il 2030, alcuni brand - dalla moda all'arredamento alla tecnologia - hanno scelto di muoversi in anticipo.

Così bottiglie di plastica, reti da pesca e tutti i rifiuti che inquinano i mari si trasformano in altri oggetti e nuovi materiali come l'Econyl, utilizzato da Prada e Tropic di C per le linee di abbigliamento; mentre Lego, Sprite, Magnum e altri marchi hanno deciso di riciclare la plastica Pet per creare i loro prodotti. Ci sono poi marchi come Hunter Boots e Yatay che offrono un servizio per trasformare vecchie scarpe in parchi giochi per i più piccoli.

Ecco alcuni esempi di oggetti che devono la loro esistenza ai programmi di riciclaggio della plastica.

Con la sua nuova collezione Swatch ci riporta indietro nel tempo, fino al 1984, con cinque nuovi modelli. Ognuno di questi è realizzato in Bioceramic, un materiale rivoluzionario brevettato dal brand e realizzato utilizzando polvere di ceramica e plastica biogenerata.

La nuova linea "Eco Family" di Carioca è completamente realizzata in EcoAllene, materiale ottenuto dal riciclo di contenitori in poliaccoppiato utilizzati per alimenti come succhi di frutta e latte. Evidenziatori, pennarelli e astucci completamente sostenibili.

Dalle passerelle di Parigi arriva la sneaker runner Loewe Flow in plastica compostabile che lascia intravedere il piede.

Clementoni lancia la linea "Play for Future" con una serie di prodotti ecosostenibili. Tra questi, «La mia prima macchinina» è realizzata con plastica riciclata al 100% e con una confezione di cartone riciclato e riciclabile al 100%. Tutto Made in Italy.

ACBC, brand milanese sostenibile, produce sneakers completamente sostenibili, utilizzando materiali riciclati e garantendo il minimo impatto sulla natura. Tra i componenti Rebotilia è prodotta utilizzando bottiglie di plastica riciclate.

Con il claim "Perché il pianeta B non esiste", il marchio di abbigliamento e accessori Ecoalf - attivo dal 2015 - è riuscito a recuperare più di 700 tonnellate di rifiuti dagli oceani. Il nuovo piumino è realizzato utilizzando poliestere riciclato.

La prima maglia della nuova stagione calcistica dell'Inter, in collaborazione con Nike, non solo mostra una nuova stampa "squamosa" ma è anche realizzata con il 95% di bottiglie di plastica riciclate. Prestazioni elevate e una nuova filosofia di produzione più sostenibile.

La linea "Tierra" di Guzzini, composta da ciotole, bicchieri, tovagliette all'americana, piatti, caraffe e vasetti, è prodotta con materiali 100% riciclati e riciclabili.

Tropic of C, la linea di costumi da bagno disegnata dall'ex angelo di Victoria's Secret Candice Swanapoel, è prodotta in Econyl, un nuovo materiale creato recuperando rifiuti dal mare, come reti da pesca e plastica industriale.

Il gigante dei giocattoli Lego ha prodotto i primi mattoncini in plastica riciclata. L'obiettivo dell'azienda è rendere tutti i suoi prodotti ecosostenibili entro il 2030.

Disegnati in California e realizzati in Italia, gli occhiali Safilo in collaborazione con l'organizzazione no-profit "The Ocean Cleanup" sono realizzati con plastica proveniente dal Great Pacific Garbage Patch, situato tra la costa orientale dell'America e l'Asia. La collezione aiuta a ripulire gli oceani.

Il nuovo "Ocean Plastic Mouse" di Microsoft è costituito in parte da plastica riciclata proveniente da oceani e spiagge. Il prodotto fa parte di un più ampio impegno per raggiungere zero rifiuti entro il 2030.