Riciclaggio internazionale auto di lusso, giro da sei milioni di euro per 24 imputati - Tusciaweb.eu

2021-12-27 11:18:23 By : Mr. Wilson Yao

Viterbo – (sil.co.) – Operazione “The River”, c’è voluto più tempo per fare l’appello degli imputati che per rinviare il processo, slittato alla prossima estate a causa di un legittimo impedimento nel giorno della discussione già rinviata l’estate scorsa.

Roba vecchia: 24 imputati, accusati di associazione per delinquere nell’ambito di un’indagine su un presunto maxi giro di riciclaggio internazionale di veicoli sgominato il 24 ottobre 2012 nel corso di un blitz messo a segno dalla polizia stradale, sfociato in 16 misure di custodia cautelare e 11 indagati a piede libero.

A capo del “cartello”, secondo l’accusa, ci sarebbero stati un 49enne, originario di Castel di Sangro ma residente a Bagnoregio, la compagna 43enne d’origine romena e il fratello 51enne dell’uomo, anche lui residente a Bagnoregio.

Ieri erano previsti discussione e sentenza ma, visto il nulla di fatto, se ne riparlerà il prossimo 7 luglio. L’ultima udienza utile risale allo scorso primo giugno. La sentenza era prevista per il 13 luglio 2021. Gli imputati sono stati rinviati a giudizio il 25 ottobre 2016. Le indagini sono iniziate nel 2011. 

Undici parti offese in mezza Europa

Undici le parti offese, società di autonoleggio come Avis, Europcar, Hertz, con sede in mezzaEuropa, da Roma a Bolzano, Madrid, Parigi, Amsterdam, Bruxelles. Essendo praticamente impossibile, specie in tempi di Covid, far venire a Viterbo dall’estero tutti i testimoni, la scorsa estate ne sono state acquisite le denunce, come chiesto dal pm, con l’opposizione delle difese.

Traffico internazionale da 6 milioni di euro

La stradale  (video – fotogallery) sequestrò 25 auto di lusso, tra cui Bmw, Audi, Mercedes e Citroen, per un valore di oltre un milione di euro. L’indagine ha poi portato a galla un traffico internazionale per 6 milioni di euro. Alle macchine, quasi sempre di grossa cilindrata, venivano modificati il numero del telaio e la targa, quindi venivano rivendute sulle piazze di Roma, Napoli e in Sicilia.

In autostrada con la scorta le auto da riciclare

Da Roma, sarebbero partiti in aereo i corrieri, diretti nel paese europeo prescelto. Avrebbero noleggiato l’auto e sarebbero tornati in autostrada. Durante il viaggio, spesso, le macchine da riciclare sarebbero state scortate da un’auto “apripista”, per segnalare eventuali posti di blocco o impedimenti durante il tragitto.

In azione poliziotti italiani, tedeschi, romeni e bulgari

Una volta giunti in Italia, la macchina avrebbe cambiato completamente volto. La targa sarebbe stata sostituita con quella di un altro paese europeo, il numero di telaio sarebbe stato modificato e sarebbero state compilate carte di circolazione rubate con nuovi dati. Il risultato sarebbe stato un’auto apparentemente regolare, con un numero di telaio corrispondente a una vettura simile, posseduta legalmente in un altro paese.

Le indagini sono state svolte in collaborazione con le polizie tedesca, rumena e bulgara e con altre polizie stradali del territorio nazionale. L’ultimo latitante, un bulgaro, è stato arrestato in patria dopo un anno, nell’ottobre 2013. Contro di lui era stato spiccato un mandato di arresto internazionale. 

                               Copyright Tusciaweb srl - 01100 Viterbo - P.I. 01994200564Informativa GDPR