Riciclo plastica, l'idea italiana per dare nuova vita ai rifiuti

2021-11-22 15:23:59 By : Ms. Chris Lee

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Plastic Sort dall'Emilia ha sviluppato e brevettato una tecnologia e un impianto di riciclaggio della plastica in grado di recuperarla producendo materiali puri al 100%. Ottima idea, ma molti ostacoli

A cura di: Andrea Ballocchi

Servono soluzioni per il riciclaggio della plastica. Perché ogni anno da questo materiale ottenuto dal petrolio produciamo circa 300 milioni di tonnellate di rifiuti.

È un peso quasi equivalente a quello dell'intera popolazione umana, sottolinea Unep. Lo stesso Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente offre qualche dato in più: dagli anni Cinquanta sono stati prodotti più di 8,3 miliardi di tonnellate di plastica. Circa il 60% è finito in discarica o nell'ambiente naturale.

Cosa fare allora? Un'idea tutta italiana è quella di dare davvero nuova vita ad almeno una parte di questa enorme quantità. Grazie all'idea di uno studio di ingegneria che ha brevettato una tecnologia, ha prima creato una startup innovativa che oggi è una società attiva a Imola. E che, attraverso un sistema ad hoc messo a punto dall'azienda, è in grado di “ridare vita”, come plastica pura al 100%, a 800/1000 chili di materia prima secondaria ogni ora provenienti dai rifiuti plastici.

Plastic Sort nasce come startup innovativa nel 2010, ad Imola, per volontà dell'ing. Stefano Cassani. Nasce come progetto di ricerca all'interno dello studio Engineering Multiprojecta, titolare di oltre 25 brevetti e operante per aziende del calibro di Ima, leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il confezionamento. Cassani cercò subito di sviluppare una tecnologia che fosse realmente in grado di dividere la plastica per singolo polimero, sfruttandone le proprietà elettriche intrinseche.

«L'idea è nata nel 2010, in alternativa al metodo ancora oggi utilizzato per dividere la plastica», racconta Marco Visentin, key account manager di Plastic Sort.

Attualmente vengono utilizzati tre processi per dividere la plastica: per flottazione (o per densità); telecamere ottiche per spettroscopia a infrarossi; elettrostatico. La flottazione e il metodo ottico sono i più utilizzati per identificare e selezionare le bottiglie in PET.

Cassani studia e cerca di affinare l'effetto triboelettrico, fenomeno elettrico che consiste nel trasferimento di cariche elettriche, positive e negative, tra materiali diversi quando vengono strofinati tra loro. «La purezza raggiunta con le altre metodologie è del 95%. Questa percentuale è stata il punto di partenza da cui siamo partiti con la startup Plastic Sort». Sembra il 95%, ma non lo è, o almeno è richiesta una purezza assoluta per il riutilizzo della plastica almeno in vari campi che vanno dall'edilizia all'automotive fino alla produzione di componenti elettrici ed elettronici.

Il costante lavoro di ricerca e sviluppo ha portato nel 2019 ad affinare la tecnica, arrivando ad una soluzione in grado di avere una produzione continua di polimeri purificati al 100%, partendo da diverse fonti di materiale, di qualsiasi tipo di materiale plastico: PET, PA, TPU, ABS eccetera.

Oggi Plastic Sort opera anche in subfornitura, ovvero trattando materiale di proprietà di altre aziende per la trasformazione. Per lo più oggi si occupa di materie prime seconde provenienti sia da rifiuti plastici industriali, ma anche da raccolta differenziata.

Tutto semplice? Purtroppo non è così nel variegato mondo del riciclo della plastica. O, almeno, non è così semplice ricavare plastica pura dai rifiuti. Perché spesso vengono forniti materiali diversi, alcuni dei quali non riciclabili, come i poliaccoppiati. Questi materiali multistrato, generalmente realizzati in polietilene, carta e alluminio, sono ampiamente utilizzati negli imballaggi alimentari.

«I poliaccoppiati entrano nella raccolta differenziata e non possono essere gestiti - precisa Visentin - Il problema è che gli imballaggi, alimentari e non, sono costituiti da questi materiali creati negli imballaggi. Il riciclaggio è inefficace. Questo è un grosso ostacolo che non permette di differenziare così tanto la plastica, come avviene invece nel caso del vetro, dell'alluminio e della carta/cartone. Lo stesso vale per i materiali inseparabili. Solo i poliaccoppiati incidono sulla quantità totale di rifiuti, soprattutto post-consumo, anche fino al 50%».

Altro ostacolo è la burocrazia: "abbiamo atteso a lungo l'autorizzazione alla gestione dei rifiuti non pericolosi". Plastic Sort, tra l'altro, potrebbe gestire diverse tipologie di rifiuti plastici domestici, una volta effettuata una opportuna preselezione. "Il potenziale è infinito", ipotizza il manager, sottolineando che la tecnologia brevettata è anche in grado di separare i polimeri ABS dagli ABS autoestinguenti RAEE.

L'azienda emiliana continua la sua attività di ricerca nel campo del riciclo della plastica, anche per riciclare film multistrato per imballaggi post-consumo. Da tempo collabora ad un progetto LIFE, in qualità di partner tecnico, partecipando a Reskiboot.

Quest'ultimo è finalizzato al recupero degli scarponi da sci post-consumo e al successivo riutilizzo in produzione del TPU purificato e Plastic Sort collabora con l'azienda di prodotti sci Dalbello e con l'Università di Bologna. L'obiettivo è lanciare sul mercato scarponi da sci realizzati con circa il 90% di materie prime riciclate, producendo un migliaio di paia di scarponi. Per questo intendiamo sviluppare un processo produttivo ottimizzato utilizzando circa il 90% di materie prime riciclate ed eliminando gli scarti di lavorazione.

Tuttavia, il settore automobilistico sarebbe il più grande campo di applicazione della tecnologia Plastic Sort. Già oggi il 20-25% dei veicoli è costituito da plastica, ma nel caso delle auto elettriche e in futuro delle auto connesse la quota salirà al 30%. Le criticità attualmente sono le numerose tipologie di plastiche presenti, oltre ai materiali inseriti, che ne rendono complesso il recupero e la separazione per i materiali puri. "Tuttavia, con i soli paraurti per auto di oggi si potrebbe già creare un mercato enorme", conclude Visentin.

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