Tassa sulla plastica ingiusta e punitiva

2021-12-07 01:31:51 By : Ms. Summer Tao

Iniquo, inutile, punitivo e rozzo: non si sono sprecati gli aggettivi contro la plastic tax e la sugar tax al webinar organizzato l'11 ottobre dalla Regione Piemonte ("Sugar and Plastic Tax: misure da rivedere") per fare il punto sulle due nuove Tasse che dovrebbero - ma il condizionale è d'obbligo - entrare in vigore all'inizio del prossimo anno.

I produttori di acque minerali, rappresentati dal presidente di Mineracqua Ettore Fortuna (nella foto) - hanno sottolineato l'impatto della tassa sulla plastica (450 euro a tonnellata sui materiali non riciclati) sul costo di una bottiglia, che nel caso di acque privilegiate potrebbe raggiungere il 30%. Una tassa definita iniqua in quanto colpirà anche le plastiche come il PET che non solo sono riciclabili, ma vengono riciclate a circuito chiuso, da bottiglia a bottiglia. "Questa è l'economia circolare, che va incoraggiata e non tassata", ha detto Fortuna. Il presidente di Mineracqua ha anche ricordato gli sforzi profusi dal settore anticipando i contenuti delle direttive su rifiuti e usa e getta: "Abbiamo alleggerito bottiglie e chiusure e oggi le bottiglie italiane sono le più leggere d'Europa - ha spiegato -. Mettiamo sul mercato circa 320.000 tonnellate di PET, lo stesso volume di dieci anni fa, ma nel frattempo le vendite sono cresciute del 30%”. E, paradossalmente, l'obbligo sancito dalla Direttiva SUP di ancorare il tappo al contenitore provocherà, soprattutto sulle bottiglie ultraleggere, un notevole aumento di peso (e consumo di plastica). Sul sistema DRS (deposito cauzionale), Fortuna si è detto aperto a valutare costi e benefici, ma - ha ricordato - gli investimenti in infrastrutture, organizzazione e tecnologie sono significativi (2 miliardi di euro in Germania), serve spazio per la raccolta nei punti di vendita ed è necessario tenere conto delle truffe, che in un Paese come la Germania, più virtuoso del nostro, colpiscono un quarto delle bottiglie consegnate.

Presente all'incontro anche il presidente di Unionplast, Marco Bergaglio, che ha bollato la tassa sulla plastica come "inutile e punitiva", poiché non produrrà benefici ambientali, ma genererà solo costi. Anche il rinvio dell'istanza al 1° gennaio 2022 non ha fermato il danno, poiché - in vista dell'introduzione del provvedimento - si è verificato un abbandono della plastica basato su un approccio non supportato da ragioni scientifiche (confermato dalle analisi LCA), oppure tecniche. Secondo Bergaglio, “non sono stati esplorati gli innumerevoli, e spesso poco conosciuti, vantaggi che questo materiale comporta per la sostenibilità. Sostenibilità che non va intesa solo in chiave ambientale, ma va accompagnata, per definizione, con gli aspetti sociali ed economici uno" . Se la tassa mira a ridurre i rifiuti marini, colpire imballaggi e bottiglie è inutile, poiché quasi tutto l'inquinamento deriva dalle microplastiche, il 90% delle quali generate da fibre tessili, soprattutto di origine animale o vegetale. La tassa sulla plastica - ha concluso - servirà solo a "fare cassa", anche in modo "intelligente", poiché essendo un'accisa, l'Iva si pagherà anche su questa. Una tassa ad alto rischio di evasione, poiché i controlli sono complessi, identificare la plastica riciclata in un manufatto è spesso impossibile, tanto più complicato nel caso di merci importate.

Contro le due nuove tasse si oppongono anche Gabriele Muzio di API Torino e Unonchimica Confapi, indicando la concomitanza con forti aumenti delle materie prime, che già rischiano di mettere fuori gioco le aziende di trasformazione, lamentando - peraltro - la mancata convocazione del Consiglio Nazionale Tavola Plastica, richiesta dalla legge sulla tassa sulla plastica.

Perché, invece di tassare la plastica, non si è pensato a ridisegnare il contributo ambientale Conai, si chiede Andrea Fluttero, imprenditore e membro del Consiglio di Amministrazione di Biorepack, il nuovo consorzio dedicato alla raccolta delle plastiche compostabili. Mentre la prima è “grezza”, poiché non consente di destinare in maniera mirata gli introiti al riciclo, il CAC sostiene già la filiera per il recupero dei rifiuti di imballaggio.

Nel corso del webinar è stata data la parola ad alcuni imprenditori del settore, tutti concordi nel considerare le due nuove tasse dannose e di difficile applicazione, che nella migliore delle ipotesi ricadranno sui consumatori. Inoltre, doppiamente dannoso, poiché si rischia di mettere in ginocchio due industrie che rappresentano altrettante eccellenze in Europa: la trasformazione delle materie plastiche e il loro riciclo.

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